ANALISI DELLE OPERE SENESI DI AMBROGIO LORENZETTI AL PALAZZO COMUNALE.Viaggio nella Storia dell’Arte Italiana del XIV secolo.

La pace e la guerra,il buono e il cattivo governo e i loro effetti: queste opere di Ambrogio nel XIV secolo, conservate nel palazzo del Comune di Siena  sono la prima rappresentazione laica e civile dell’iconografia occidentale.

 Rappresentano il senso della bontà e della giustizia del governo che si autoedifica come  migliore ‘’ unico mondo possibile’’, e, al tempo stesso, sono monito simbolico verso chi provasse a manifestare il proprio dissenso al governo stesso, un’opera di dissuasione molto forte.

L’affresco intitolato Effetti del Buon Governo in città è ospitato sulla parete laterale destra della sala del Consiglio dei Nove, o della Pace. Nella stessa Stanza sono presenti anche altri tre affreschi che completano la serie. Si tratta di Allegoria del Buon Governo sulla parete frontale. Allegoria del Cattivo Governo e Gli effetti del Cattivo Governo si trovano poi sulla parete laterale sinistra. Effetti del Buon Governo in campagna infine forma, a destra, un unico affresco con Effetti del Buon Governo in città. Sono quattro affreschi.

Allegoria del cattivo governo.

1)Descrizione dell’affresco Allegoria del Cattivo Governo ed effetti del Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti.

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Un grande essere demoniaco con le corna e vesti scure è seduto al centro della scena. Sopra di lui aleggiano poi tre figure alate. Tre personaggi sono seduti alla sua sinistra e due alla sua destra accompagnati da un animale fantastico. Una capra è accasciata a terra sotto i piedi dell’essere. I personaggi sono posti frontalmente al piano dell’opera su di un imponente palco. Alle loro spalle inoltre si estendono le mura di una città fortificata. Infine, in primo piano, in basso, alcuni cittadini trattengono una figura femminile legata.

Interpretazioni e simbologia dell’affresco Allegoria del Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti

Allegoria del Cattivo Governo è un affresco di Ambrogio Lorenzetti realizzato a scopo politico-propagandistico. Come gli altri dipinti che lo affiancano furono realizzati per rappresentare un esempio per i cittadini riuniti nella Sala dei Nove. Quindi il loro significato è didascalico e ammonitivo. Infatti, confrontando i due affreschi Effetti del Buon Governo ed Effetti del Cattivo Governo, si valutano le conseguenze di diversi orientamenti amministrativi.

La città raffigurata negli affreschi è Siena. Inoltre le scene non furono ispirate a soggetti religiosi e il loro tono è decisamente laico, politico e filosofico. Il principio filosofico che guidò Lorenzetti nella realizzazione del ciclo deriva dai testi di San Tommaso d’Aquino. In sintesi, l’autorevolezza della buona politica genera effetti positivi sulla società.

I Committenti, le collezioni e la storia espositiva

Il Governo della città di Siena commissionò il ciclo di affreschi della Sala ad Ambrogio Lorenzetti. I Nove governatori scelsero infatti Lorenzetti perché era considerato il migliore della città. L’artista fu impegnato così nei lavori dal febbraio 1338 al maggio 1339. Infine, la firma dell’artista si trova in basso, sotto all’affresco e riporta una scritta: “Ambrosius Laurentii de Senis hic pinxit utrinque…”. Si tratta, comunque, di una iscrizione incompleta.

La storia dell’Allegoria del Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti

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Lo stile

Ambrogio Lorenzetti fu un artista attivo nel periodo Gotico. Nello stesso periodo, sul territorio italico, furono presenti CimabueGiottoSimone Martini e Duccio di Buoninsegna. In Allegoria del Cattivo GovernoLorenzetti rappresenta molti dettagli di figure e architetture. Le forme sono definite da una linea di contorno. Anche le posizioni dei personaggi risultano sciolte e naturali. Le architetture gotiche e romaniche sono attentamente descritte. Inoltre, le figure si relazionano in modo tale da creare un senso di armonia ed equilibrio.

Nonostante la sua presenza a Siena, però, Ambrogio Lorenzetti non è considerato dagli studiosi un esponente della tradizione gotica senese.

La tecnica

L’opera di Ambrogio LorenzettiAllegoria del Cattivo Governo è un affresco. Il colore fu steso in velatura per consentire alle tinte di esprimere il massimo della brillantezza.

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Allegoria del Buon Governo.

2) Allegoria del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti.

Allegoria del Buon Governo è l’affresco più noto dipinto da Ambrogio Lorenzetti all’interno del Salone della Pace del Palazzo Pubblico di Siena.

Ambrogio LorenzettiAllegoria del Buon Governo, 1338-1339, affresco. Siena, Palazzo Pubblico, Sala della Pace

Descrizione

L’affresco è suddiviso su due parti principali. La figura a sinistra, seduta sul trono, è la Giustizia. A destra, invece, si trova il Buon Governo dall’aspetto di uomo anziano. La Sapienza, in alto a sinistra, regge la bilancia usata dalla Giustizia. All’interno dei piatti, poi, due angeli distribuiscono la giustizia in accordo con le teorie di Aristotele. L’angelo si sinistra, con la spada, gestisce la giustizia dispensativa mentre quello di destra, distribuisce la giustizia commutativa. Infine, al di sotto della Giustizia è seduta la Concordia che stringe le due corde provenienti dagli angeli.

Le corde raccolte dalla Concordia e attorcigliate a formare un cordone, passano ai cittadini di Siena. Il corteo si muove poi verso destra dove si trova la lupa capitolina con i gemelli, simbolo di Siena. Il cordone è, quindi, consegnato al Buon Governo che lo regge legato al polso. Inoltre, con la mano sinistra che sostiene anche lo scettro del potere. Ai lati del Buon Governo si trovano le quattro virtù cardinali Giustizia, Temperanza, Prudenza e Fortezza. Si aggiungono anche la Pace e la Magnanimità. In basso è schierato l’esercito cittadino. Inoltre, si trova un gruppo di prigionieri, due armati che consegna una fortezza e un cittadino che porge le chiavi della città.

Interpretazioni e simbologia

La Sapienza Divina, in alto a sinistra, è identificata con un paio d’ali e una corona. Inoltre, regge un libro e la bilancia. La Giustizia, invece, ha una funzione amministrativa e per questo volge il viso verso la Sapienza Divina. L’angelo di sinistra che distribuisce la giustizia commutativa incorona un cittadino. Nello stesso tempo decapita un condannato. Invece, l’angelo di destra distribuisce la giustizia dispensativa consegnando uno staio, un passetto e una canna a dei mercanti. Questi, sono strumenti di misura usati per i commerci: lo staio per il grano, canna e passetto per le misure lineari. La Concordia, poi, è seduta su un trono e raccoglie le corde che provengono dagli angeli. Questa figura è diretta emanazione della Giustizia. Sul grembo, infatti, mostra una pialla simbolo dell’uguaglianza. Infine, si definisce come appianatrice di contrasti.

Il comune di Siena è indicato con una scritta: C[ommune] S[senarum] C[ivitas] V[irginis]. Le sue vesti e i suoi attributi sono colorati in bianco e nero. Questi colori rimandano alla balzana che rappresenta Siena. Nella mano destra tiene uno scettro e intorno al polso il cordone della Concordia. Sulla sinistra, invece, regge uno scudo con la figura della Vergine col bambino. La pelliccia di vaio che decora il cappello è un riferimento alla figura di giudice. La pace è seduta a sinistra. È adagiata contro la spalliera del sedile e siede su un cumulo di armi. Con la mano sinistra regge un ramo d’ulivo.

La Giustizia

La Giustizia che siede a destra porta la corona, la spada e un capo mozzato. Il cordone unisce le varie componenti della città che vengono armonizzate dalla Giustizia. Inoltre, tale istituzione è anche importante nel controllare i commerci. Infine, in accordo con la filosofia di Tommaso d’Aquino la Giustizia è ispirata da Dio, e amministrata secondo principi di Buon Governo. La Temperanza sostiene una clessidra che ricorda il saggio utilizzo del tempo.

La filosofia di Tommaso d’Aquino

Ambrogio Lorenzetti si ispirò all’idea politica del teologo Tommaso d’Aquino. Il filosofo cristiano riprese, a sua volta le idee di Aristotele. Secondo tali principi l’ordine amministrativo di un Buon Governo genera benessere tra i cittadini. Gli affreschi, quindi, ebbero come scopo quello di ammonire gli amministratori e promuovere le azioni dei committenti. Quindi il loro significato è didascalico e ammonitivo.

I committenti, le collezioni e la storia espositiva

La commissione del ciclo di affreschi che comprende Allegoria del Buon Governo risale al 1337. In tale data il governo della città di Siena decise di rappresentare il proprio manifesto politico. La scelta cadde su Ambrogio Lorenzetti, l’artista più noto della città dopo la partenza di Duccio di Buoninsegna per Avignone. Lorenzetti lavorò alla decorazione dal febbraio 1338 al maggio 1339. La scritta parzialmente integra che si trova sotto un affresco testimonia l’opera dell’artista: “Ambrosius Laurentii de Senis hic pinxit utrinque…” ( “Ambrogio di Lorenzo da Siena mi ha dipinto da entrambi i lati…”).

La storia dell’opera

Allegoria del Buon Governo si trova sulla parete nord della sala Consiglio dei Nove, o della Pace del Palazzo Pubblico di Siena. Gli altri affreschi del ciclo sono Allegoria del Cattivo Governo sulla parete di sinistra con Effetti del Cattivo Governo in città e nel contadoEffetti del Buon Governo in città e in campagna si trova a destra.

Lo stile dell’affresco Allegoria del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti

Ambrogio Lorenzetti fu un importante esponente della pittura gotica e operò nello stesso periodo di CimabueGiottoSimone Martini e Duccio di Buoninsegna. Le figure umane dipinte in Allegoria del Buon Governo sono descritte dalla linea di contorno. Inoltre, sono rappresentate con pose elaborate e non stereotipate. Le forme presentano anche un certo chiaroscuro che rende un minimo di volume. Questi aspetti del suo stile, probabilmente, si devono alla conoscenza della pittura di GiottoAmbrogio Lorenzetti, quindi, da alcuni non è considerato un esponente tipico della tradizione artistica senese del trecento.

La tecnica

L’opera di Ambrogio LorenzettiAllegoria del Buon Governo fu dipinta con la tecnica dell’affresco. Tale tecnica consiste nello stendere successive velature di colore per ottenere i toni necessari. La superficie intonacata ancora umida della parete incorpora, così, i pigmenti e il dipinto risulta molto resistente agli agenti atmosferici.

Il colore e l’illuminazione

L’affresco di Ambrogio Lorenzetti non fu concepito per suggerire un’atmosfera cromatica uniforme. I toni caldi e freddi, quindi, si articolano con lo scopo di isolare e descrivere le figure nella loro individualità. Gli abiti dei cittadini in corteo sono tendenti al rosso. Invece, i militari a destra sono resi con toni di grigio. Il Buon Governo e le Virtù presentano colori più scuri e freddi. Il gruppo di sinistra è, ugualmente, reso con colori caldi.

Il piano frontale, sul quale si svolge la scena, è in contrasto di luminosità con lo sfondo molto scuro. Inoltre, sono presenti contrasti più forti nel gruppo di sinistra rispetto ai personaggi di destra.

L’illuminazione è idealizzata e mette in risalto i singoli personaggi senza creare un effetto atmosferico.

Lo spazio

Lo spazio ideato da Ambrogio Lorenzetti per rappresentare l’Allegoria del Buon Governo è molto simile ad un palcoscenico. La costruzione scenografica della scena si nota bene a sinistra. Infatti, la Giustizia e gli altri personaggi sono disposti frontalmente di fronte all’osservatore. Ambrogio Lorenzetti utilizzò una prospettiva geometrica intutiva a più punti di vista. È, infatti, possibile osservare le fughe frontali del tappeto. Inoltre, anche la base posta al di sotto del Buon Governo presenta la stessa prospettiva frontale. I personaggi interagiscono tra di loro. La concezione delle figure, però, si può definire paratattica. I personaggi non contribuiscono ad una visione d’insieme ma sono isolati nello spazio.

Lo spazio dell’opera è, così, sviluppato in altezza e non in profondità. I cittadini formano una fila di figure sovrapposte, quindi dalla profondità limitata alla loro disposizione. Allo stesso modo, gli altri personaggi sono affiancati e solo in qualche caso sovrapposti. L’altro indicatore spaziale utilizzato comunemente è la prospettiva di grandezza. Però, in Allegoria del Buon Governo la dimensione dei personaggi riguarda la loro importanza. Infatti, a partire dal Buon Governo le dimensioni delle figure diminuiscono fino ad arrivare ai cittadini. Ambrogio Lorenzetti utilizzò, quindi, la prospettiva gerarchica per sottolineare la verticalità e l’importanza delle Istituzioni.

La composizione e l’inquadratura

Allegoria del Buon governo è un dipinto sviluppato in orizzontale dalla forma rettangolare. La struttura compositiva è articolata su tre registri. Il registro superiore è destinato alla realtà divina rappresentata dalla Sapienza Divina e dalle Virtù Teologali. La parte centrale è occupata dalle Istituzioni della città rappresentate mediante allegorie della Giustizia, del Comune, le Virtù cardinali e le altre figure. Nella fascia in basso si trovano i cittadini occupati in varie attività e incaricati delle diverse mansioni. La corda che nasce dai fianchi degli angeli rappresenta un elemento compositivo comune.

Effetti del buon governo in città.

3) Effetti del Buon Governo in città di Ambrogio Lorenzetti.

Effetti del Buon Governo in città è un importante affresco di Ambrogio Lorenzetti presente all’interno del Palazzo Pubblico di Siena.

Ambrogio LorenzettiEffetti del Buon Governo in città, 1338-1339, affresco. Siena, Palazzo Pubblico, Sala della Pace

Descrizione de Effetti del Buon Governo in città di Ambrogio Lorenzetti

Nell’affresco intitolato Effetti del Buon Governo in città si osserva una cittadina medievale. Vi sono piazze e stradine sulle quali si affacciano le botteghe ricavate nei piani terra dei palazzi. I cittadini si affollano sotto i grandi portici costruiti con archi a tutto sesto. A sinistra, poi, un grande palazzo presenta una serie di sottili bifore. In alto, il tetto è decorato con una merlatura. Il cornicione, invece, è sostenuto da mensole sagomate. Verso destra, in alto, è possibile osservare alcuni muratori al lavoro su un tetto piano. Tra le case sono rappresentati diversi gruppi di cittadini al lavoro. Inoltre, sono presenti scene di vita quotidiana come la giovane a cavallo con una corona in testa, a sinistra. Il suo abbigliamento suggerisce che si stia preparando per il matrimonio. A destra, infine, le mura di scorcio lasciano il posto alla campagna.

Interpretazioni e simbologia dell’opera Effetti del Buon Governo in città di Ambrogio Lorenzetti

L’affresco del Lorenzetti, come gli altri che lo affiancano furono realizzati per ispirare il lavoro dei cittadini riuniti nella Sala dei Nove. Quindi, il loro significato è didascalico e ammonitivo. Infatti, confrontando i due affreschi Effetti del Buon Governo ed Effetti del Cattivo Governo, si valutano le conseguenze di diversi orientamenti amministrativi. La città raffigurata negli affreschi è Siena. Inoltre, le scene non furono ispirate a soggetti religiosi e il loro tono è decisamente laico, politico e filosofico. Il principio filosofico che guidò Lorenzetti nella realizzazione del ciclo deriva da San Tommaso d’Aquino. In sintesi, l’autorevolezza della buona politica genera effetti positivi sulla società.

I Committenti, le collezioni e la storia espositiva

Il Governo della città di Siena commissionò Effetti del Buon Governo in città e gli altri della sala ad Ambrogio Lorenzetti. I Nove governatori scelsero Lorenzetti perché era considerato il migliore della città. L’artista fu, così, impegnato nei lavori dal febbraio 1338 al maggio 1339. La firma dell’artista si trova in basso, sotto all’affresco e riporta una scritta: “Ambrosius Laurentii de Senis hic pinxit utrinque…”. Si tratta, comunque, di una iscrizione incompleta.

La storia dell’opera Effetti del Buon Governo in città di Ambrogio Lorenzetti

L’affresco è ospitato sulla parete laterale destra della sala del Consiglio dei Nove, o della Pace. Nella stessa stanza sono presenti altri quattro affreschi che completano la serie. Si tratta di Allegoria del Buon Governo sulla parete frontale. Allegoria del Cattivo Governo e Effetti del Cattivo Governo si trovano sulla parete laterale sinistra. Effetti del Buon Governo in campagna forma, a destra, un unico affresco con Effetti del Buon Governo in città.

Lo stile dell’affresco Effetti del Buon Governo in città di Ambrogio Lorenzetti

Ambrogio Lorenzetti fu un artista attivo nel periodo Gotico. Nello stesso periodo, sul territorio italico, furono presenti CimabueGiottoSimone Martini Duccio di Buoninsegna. In Effetti del Buon Governo in città, Lorenzetti rappresenta molti dettagli nelle figure e nelle architetture. Le forme sono definite, poi, da una linea di contorno. Anche le posizioni dei personaggi risultano sciolte e naturali. Inoltre, le architetture gotiche e romaniche sono attentamente descritte. Infine, le figure si relazionano in modo tale da creare un senso di armonia ed equilibrio.

La tecnica

L’opera di Ambrogio Lorenzetti è un affresco. Il colore fu steso in velatura per consentire alle tinte di esprimere il massimo della brillantezza.

Il colore e l’illuminazione

L’affresco di Ambrogio Lorenzetti presenta una dominante leggermente fredda. Infatti il colore presente in quantità maggiore è il grigio di alcune abitazioni. Comunque, i toni sono equilibrati con colori caldi quali l’ocra del suolo, i rosa e le terre rosse di altri edifici. Nell’insieme le tinte sono poi delicate e trasparenti. Forti contrasti di luminosità si individuano solamente sulle facciate. Infatti, dalle finestre risalta il nero degli interni. La luce ambientale è diffusa e le ombre si producono sotto i loggiati e su alcuni prospetti dei palazzi.

Lo spazio

La città medievale è costruita attraverso una prospettiva intuitiva a più punti di vista. Quindi, gli edifici assumono una decisa consistenza volumetrica. La progressiva diminuzione delle dimensioni dei palazzi in lontananza è poi un altro indicatore spaziale che contribuisce a suggerire la profondità. Anche i gruppi di cittadini contribuiscono all’organizzazione dello spazio per dimensioni diverse e sovrapposizione. Infine, il punto di vista è alto e l’osservatore ha la possibilità di osservare nell’insieme la vita cittadina.

La composizione e l’inquadratura

Effetti del Buon Governo in città è un affresco di forma rettangolare e sviluppato in orizzontale. Tale formato panoramico permette di rappresentare un’ampia vista dello spazio cittadino. Tre quarti dell’altezza dell’opera sono, così, destinati alle architetture. Il rimanente, invece, è riservato al primo piano e alle attività dei cittadini. Nella descrizione dei palazzi prevalgono linee ad andamento verticale. La piazza, invece, si sviluppa su una fascia orizzontale ritmata dalle figure umane.


4) Effetti del Buon Governo in campagna di Ambrogio Lorenzetti.

Effetti del Buon Governo in campagna di Ambrogio Lorenzetti è un affresco che si trova nel Palazzo Pubblico di Siena e descrive le conseguenze di una buona amministrazione cittadina.

Ambrogio LorenzettiEffetti del Buon Governo in campagna, 1338-1339, affresco. Siena, Palazzo Pubblico, Sala della Pace

Descrizione dell’affresco Effetti del Buon Governo in campagna di Ambrogio Lorenzetti

A sinistra l’affresco è collegato con Effetti del Buon Governo in città. Infatti, sono evidenti le mura con la porta dalla quale escono ed entrano i cittadini e i contadini. Un gruppo di cacciatori a cavallo esce dalla città avviandosi verso la campagna. Invece, sulla strada che sale verso Siena, giungono in città alcuni contadini con sacchi di granaglie. In primo piano, a sinistra si osservano dei contadini al lavoro tra i campi. Giovani cittadini cacciano con la balestra tra viti ed ulivi.

In alto, tra le colline lontane e vicine sono dipinte case coloniche e borghi. In alto a destra una figura nuda alata mostra un cartiglio aperto con la scritta: «Senza paura ogn’uom franco camini / e lavorando semini ciascuno / mentre che tal comuno / manterrà questa donna in signoria / ch’el alevata arei ogni balia». La figura allegorica sorregge con la mano sinistra una forca con un impiccato.

Interpretazioni e simbologia dell’affresco Effetti del Buon Governo in campagna di Ambrogio Lorenzetti.

La figura nuda e alata è la Sicurezza che ammonisce i coloro che trasgrediscono e mettono in pericolo la serenità di città e campagna. La Sicurezza inoltre rappresenta uno dei primi esempi di utilizzo positivo del corpo nudo. Infatti, nel medioevo tale rappresentazione era riservata alle figure dei dannati. Lorenzetti dipinse attività agricole che si svolgono in diversi momenti dell’anno. La loro presenza nella stessa scena non è, quindi, realistica. L’artista volle, piuttosto, simboleggiare la floridezza della campagna governata da una buona amministrazione. La presenza di ricchi cittadini, borghesi, contadini e poveri mendicanti segnala l’intenzione del Buon Governo di permettere la convivenza pacifica di ogni componente sociale del luogo.

I Committenti, le collezioni e la storia espositiva

Effetti Del Buon Governo in campagna e gli altri affreschi furono commissionati dal Governo dei Nove di Siena. In seguito alla partenza di Simone Martini dalla città, Ambrogio Lorenzetti fu considerato l’artista più capace e in grado, quindi, di realizzare l’importante opera di propaganda politica.

La storia dell’opera Effetti del Buon Governo in campagna di Ambrogio Lorenzetti

Nel 1335 – 1336 Simone Martini lasciò Siena e partì per Avignone. Nel 1337 Ambrogio Lorenzetti si stabilì definitivamente nella città. L’artista diventò, così, il più importante a Siena. Dal 1338 al 1339 si impegnò nella decorazione della Sala dei Nove nel Palazzo Pubblico. Gli affreschi che coprono le pareti sono l’Allegoria Buon Governo sulla parete di fondo. A sinistra, invece, si trova quella del Cattivo Governo e a destra Effetti del Buon Governo in città che prosegue con Effetti del Buon Governo in campagna.

Lo stile dell’affresco Effetti del Buon Governo in campagna di Ambrogio Lorenzetti

Ambrogio Lorenzetti operò nella stessa epoca di CimabueGiotto, Simone Martini e Duccio di Buoninsegna. Nonostante la sua presenza a Siena, però, non è considerato un esponente della tradizione gotica senese. Ne Gli effetti del Buon Governo in campagna, Ambrogio Lorenzetti descrive il paesaggio con attenzione ai dettagli. Le forme delle colline sono circoscritte da una linea di contorno ma rafforzate anche da un minimo di chiaroscuro. I contadini al lavoro e i cacciatori sono poi descritti con posture realistiche. In questo affresco, Lorenzetti dipinse un primo esempio paesaggio concepito come soggetto principale. Infatti, prima di tale scelta il fondo delle scene religiose era realizzato in oro o con pochi dettagli naturali.

La tecnica

Effetti del buon Governo in campagna è un affresco, quindi realizzato con tinte stese a velatura su intonaco fresco.

Il colore e l’illuminazione

L’opera di Ambrogio Lorenzetti è dipinta con colori caldi. Prevalgono, infatti, l’ocra chiaro e scuro e il verde-grigio. Il colore usato crea un deciso stacco con l’affresco di sinistra intitolato Effetti del Buon Governo in città. Non vi sono forti contrasti di luminosità. Esiste un netto contrasto, invece, tra il blu del cielo e il colore del paesaggio collinare. L’illuminazione naturale è diffusa e non sono evidenti ombre sul terreno.

Lo spazio

Lorenzetti nel paesaggio utilizzò i principali indicatori di profondità per suggerire uno spazio convincente. Le colline si sovrappongono in lontananza e su di esse la vegetazione e le figure umane variano le loro dimensioni. Inoltre il paesaggio lontano è posizionato in alto, verso il bordo superiore dell’affresco. La scena è osservata dall’alto e lo spettatore ha la possibilità di osservare un panorama esteso fino alle colline lontane.

La composizione e l’inquadratura

Effetti del Buon Governo in campagna è un affresco rettangolare molto sviluppato in orizzontale. Questo formato esteso permette, così, di apprezzare l’ampia campagna che si apre fuori dalle mura della città. Inoltre crea un perfetto scenario per le diverse attività agricole. Il cielo occupa poi una piccola porzione dell’affresco in alto. Al centro si apre una conca pianeggiante circondata dalle colline sui lati e in alto. Infine, la struttura compositiva è organizzata su linee oblique corrispondenti ai profili delle colline.

Fonte: ADO – analisidellopera.it – Tutti i diritti riservati.

Bibliografia:

  • Alois RiklinLa summa politica di Ambrogio Lorenzetti, 1 gennaio 2000, Betti, EAN: 9788886417402
  • Giovanna RagionieriPietro e Ambrogio Lorenzetti, Ediz. illustrata, 28 aprile 2010, Giunti Editore Collana: Dossier d’art, EAN: 9788809064584

( aggiornato al 5 maggio 2019)